Elemento caratterizzante di quest'anno del premio è il concetto di umanità che sapientemente è indicato all'interno delle tre opere.
Dopo il saluto del Presidente Comitato Territoriale Centro-Sud BANCO POPOLARE Sergio MARULLO di CONDOJANNI e l'introduzione di Angela Soccio, Vice presidente dell’Associazione, l’evento è entrato subito nel vivo coinvolgendo gli scrittori premiati.
L'evento presentato da Maurizio Giampaolo e Dario Loparco del Consiglio Direttivo Res Magnae.
Per la sezione “Cultura del Sud”, la targa di riconoscimento è andata a Daniele Biella, autore di “Nawal, l’angelo dei profughi” (casa editrice Paoline). Il giornalista, da anni impegnato sul fronte sociale, intervistato da Romano Cappelletto, dell’Ufficio Stampa Paoline, ha spiegato come la protagonista del libro sia un personaggio autentico, una giovane studentessa che fa volontariato e che si è fatta carico, con continuità e dedizione, di un compito molto difficile: aiutare le persone in mare: «È un esempio di ciò che può essere una persona quando si mette in gioco per dare umanità». Premiato dal Contrammiraglio Pietro Verna della Capitaneria di Porto.
Ad aggiudicarsi il premio per la sezione “Cultura del Fare” è stato Giampaolo Trevisi, direttore della Scuola di Polizia di Peschiera del Garda, con il suo “Fogli di via” (casa editrice EMI – Editrice Missionaria Italiana). «Nel mio libro – ha detto l’autore intervistato da Lorenzo Fazzini, direttore della EMI - cerco di raccontare il problema dell’immigrazione dal punto di vista di chi – come me – deve esercitare il suo ruolo di tutore della legge, ma, al tempo stesso, partecipa alla drammaticità degli eventi con un senso di empatia umana». Premiato da Marco Italiano Presidente di Res Magnae.
Per la sezione “Cultura dell’incontro”, infine, il premio è andato Padre José Tolentino Mendonça, Vice-Rettore dell’Università Cattolica di Lisbona, autore di “La mistica dell’istante, Tempo e Promessa” (Paulinas Editora, Portogallo / Vita e Pensiero, Italia). Moderato da Massimo Nardi, Responsabile area cultura Res Magnae, il sacerdote portoghese nel suo intervento ha ricordato come oggi ci troviamo in un momento storico complesso, di transizione, quando un vecchio mondo si disgrega ma il nuovo ancora tarda ad emergere: «Gesù Cristo ci ha insegnato che la religiosità significa essere uomini a un livello più alto, significa vivere la spiritualità come un’arte integrale dell’essere. Dobbiamo trovare una nuova sintesi, capace di creare, a partire dall’atto del credere, ma anche dell’atto di vivere, una nuova grammatica della saggezza». Premiato dall'Ambasciatore Portoghese in Italia S. E. Manuel Lobo Antunes.
con i saluti del Consigliere dell'Ambasciata Portoghese presso la Santa Sede Maria Manuel Durão a nome dell'ambasciatore con il nostro Resp. dell'Ufficio Cerimoniale Nob. Gr. Cr. Dr Emanuele Barone Muzj di Fontecchio.
Infine tutti i premiati.