Il Cardinale Sandri introduce la Giustizia indicando che l’uomo giusto consegna la chiave che spalanca le porte della speranza al mondo intero, anche dentro i frangenti più cupi e dolorosi. L’uomo giusto, di cui spesso si fa parola nei Libri Sacri, si distingue per l’abituale dirittura dei propri pensieri e per la rettitudine della propria condotta verso il prossimo”. Conosce bene, Sua Eminenza, la realtà di terre difficili in quanto presidente della R.O.A.C.O. (Riunione Opere Assistenza Chiese Orientali).

Il Cardinale De Giorgi, introducendo la Fortezza, ricorda che dobbiamo riconoscere che non è facile essere fermi e costanti nella ricerca del bene, di resistere alle tentazioni, di superare gli ostacoli nella vita morale, specialmente in un contesto come il nostro fortemente secolarizzato e dominato dal relativismo etico.

Continua citando esempi stupendi di fortezza anche oggi, perfino di fronte alla morte ed in particolare ai cristiani che in diverse parti del mondo sono perseguitati a causa della fede, le mamme disposte a sacrificare la propria vita e non quella del bimbo che portano in grembo; o ai malati inguaribili o terminali, che amano la vita, preferendone i limiti e le sofferenze alle proposte di eliminarla staccando la spina attraverso l’eutanasia, come una certa cultura propone, magari con l’avallo delle leggi. La Fortezza, infatti, ci aiuta non solo a sopportare senza smarrimenti il male che ci assale, ma ad assalire il male stesso per vincerlo ed eliminarlo.

Concludiamo con l’intervento del Cardinale Tauran sulla Temperanza, indica che colui che dice “si” a tutto mostra che nulla è interessante per lui al di fuori di se stesso. L’uomo “temperante”, invece, saprà lottare per preservare la sua armonia interiore e non mancherà di dire “no” a tutto ciò che gli è contrario. Dire “no” a certe cose significa pure essere liberi di pensare e di agire secondo la propria coscienza per fare del bene altrove. La temperanza condiziona, in un certo senso, le altre virtù cardinali: uno non può essere prudente, giusto o forte se non è temperante.

Continua il percorso che l’Associazione Res Magnae e la Fondazione Giovanni Paolo II stanno portando avanti nell’approfondimento del Catechismo della Chiesa Cattolica, un percorso che ci porterà, nei prossimi mesi, a trattare le Beatitudini, la Professione di Fede ma sopratutto i Dieci Comandamenti.

«Ti comando di amare il Signore tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi » (Dt 30,16).
Siamo lanciati verso i Comandamenti del Signore in un ottica moderna considerando le fragilità del nostro tempo, ma sempre e comunque da uomini liberi di amare e di essere amati.

di Marco Italiano